Logistica al femminile

La presenza delle donne nel settore logistico è notevolmente aumentata negli ultimi anni, ma nonostante questo, ad oggi la percentuale risulta ancora inferiore rispetto a quella maschile. 

Tuttavia, le donne anche in questo settore possono portare valore aggiunto: come una prospettiva diversa e innovativa rispetto alla logistica tradizionale, e possono contribuire a creare un ambiente di lavoro più equo e inclusivo. Inoltre, le loro capacità di multitasking e di problem solving possono rivelarsi molto utili in un settore così variabile e articolato come quello logistico.

Le donne, però, continuano ad affrontare diverse difficoltà, dovute per esempio alla mancanza di opportunità di carriera e alla sottorappresentanza nei ruoli di leadership.

Per promuovere la logistica al femminile e aumentare la loro presenza in questo settore, è importante sensibilizzare le aziende e i datori di lavoro sull’importanza di una maggiore diversità e inclusività, e di incentivare opportunità di formazione e sviluppo professionale.

Secondo i dati Istat, attualmente in Italia, le donne che lavorano nel settore dei trasporti e della logistica sono solo il 22%. Per essere precisi, nella media europea sono il 21,8%, che si traduce, in termini assoluti, in 222 mila addette contro i 795 mila uomini. Tali numeri si riducono sensibilmente quando si analizzano le professioni più operative, come quelle dell’autotrasporto: qui infatti, le quote rosa sono in tutto 14.000 e rappresentano il 2,1% del totale.

Anche se l’innovazione tecnologica ha reso più accessibili professioni che fino a non molto tempo fa erano considerate solo maschili, ad oggi c’è ancora molta strada da fare, ma ci sono ottime  prospettive future. Secondo gli esperti stiamo passando da “una logistica muscolare a una logistica cerebrale”. Infatti, a livello generale, le donne hanno iniziato ad assumere sempre di più ruoli meno trasversali e più manageriali.

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